Azienda Agricola Schiavenza

La Storia e la filosofia di Cascina Schiavenza

Il talento è in qualche modo una qualità inesplicabile, se sapessimo esattamente cosa sia o, ancora più importante, come riprodurlo, il risultato sarebbe sicuramente quello di eliminarlo dalle abilità umane. Che esista, comunque, è indiscutibile, ed in pochi settori è così evidente come nel campo del vino. Nelle numerose aree di produzione di eccelenti vini, vengono immediatamente in mente Burgundy e Barolo come paradigmatici esempi, i vigneti non appartengono solamente a un proprietario. Sono invece condivise, ed è facilmente possibile comparare, tra le uve della stessa annata e cresciute in modo simile sotto le stesse condizioni climatiche, i vini prodotti dalla stessa (o stesse) varietà di uva.

In molti casi, i vini non solo sono completamente differenti, ma addirittura non potrebbe esserci il minimo dubbio su quale sia vino il migliore, quasi come la differenza tra notte e giorno. Questo preambolo è da intendersi come un’introduzione al lavoro di Luciano Pira di Serralunga d’Alba, una cittadina a cui corrisponde una lista apparentemente infinita di vigneti di prima classe tra cui alcuni dei migliori vini della denominazione e d’Italia, le potenti offerte di Barolo, che mostrano il livello che questa straordinaria uva può raggiungere nelle mani giuste.

I vini di Cascina Schiavenza

E poche mani sono più adatte di quelle di Luciano Pira, che è emerso nel nuovo millennio come un interprete realmente eccezionale del Nebbiolo (e non solo: nella linea ci sono anche ottimi esempi di Dolcetto e Barbera) ed i suoi vini, quando vengono degustati contemporaneamente a quelli prodotti da colleghi dalla stessa uva, degli stessi luoghi ed appezzamenti, regolarmente i suoi vini risaltano non solo per la loro eccezionale qualità, ma anche per un carattere e una personalità che sembra rivelare la quintessenza dell’uva Nebbiolo.

Potenti ma anche bilanciati, ampiamente fruttati ma morbidi al palato, profondi, lunghi e sostenuti, dimostrano semplicemente il perchè il Barolo è regolarmente indicato come il vino migliore del paese. Le bottiglie, sfortunatamente, non sono numerose, i possedimenti di vigne sono appena 10 ettari, e non tutte le vigne, ovviamente, sono piantate a Nebbiolo. Ma, fortunatamente, la casa possiede le proprie vigne in zone dai nomi grandiosi quali Broglio, Prapò e Cerretta. E, da questi filari, sono maturate alcune delle più memorabili bottiglie dell’ultimo quindiciennio.

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