BADIA DI MORRONA COMPIE 80 ANNI: Degustazione verticale dei vini “Vigna Alta” e “N’Antia”

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Badia di Morrona celebra gli 80 anni con due degustazioni verticali dei suoi vini Vigna Alta e N’Antia, riscuotendo un grande successo a riconferma che nelle terre di Pisa è possibile produrre vini di alta qualità ed eleganza con grande potenziale d’invecchiamento.

Sabato 16 Novembre l’azienda Badia di Morrona della famiglia Gaslini Alberti ha celebrato gli 80 anni di attività con due sorprendenti degustazioni verticali dei vini loro “Vigna Alta” (Sangiovese in purezza) 1997, 1998, 1999, 2000, 2011, 2013, 2015 e 2016 (quest’ultimo ha recentemente ottenuto i “Tre Bicchieri 2020” da Gambero Rosso, e “N’Antia” ( Cabernet Sauvignon, Sangiovese fino 2003 poi Cabernet Franc, Merlot) 1997, 1998, 1999, 2005, 2010, 2013, 2015 e 2016.

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Le degustazioni sono state coordinate in collaborazione con la delegazione Associazione Nazionale Sommelier di Firenze, e Filippo Gaslini Alberti insieme agli enologi hanno ripercorso la storia e le diverse scelte e cambi di rotta adottati nel corso degli anni. I vini Vigna Alta e N’Antia hanno dimostrato una grande coerenza nel corso degli anni e soprattutto evidenziato il grande potenziale di invecchiamento dato sicuramente anche da una buona acidità, fil rouge che ha conferito una piacevolissima freschezza, coadiuvata inoltre da trame tanniche di grande finezza, ingentilite acquisendo ancora più eleganza con il tempo. Per ultime, ma non per ordine d’importanza, da tenere in considerazione anche le importanti sapidità e mineralità che hanno ampliato ulteriormente la complessità creando grande voluminosità in bocca.
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Da citare senza alcun dubbio tra i vini della produzione il “Bianco della Badia” o il“Rosso della Badia”, il minerale e fresco Vermentino “Felciaio”, al Bianco ottenuto da Chardonnay, Viognier e Vermentino “La Suvera”, il classico immancabile Chianti “I Sodi del Paretaio”, al “Taneto” e al sangiovese in purezza “Vigna Alta” e il taglio bordolese “N’Antia”.
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Badia di Morrona è una azienda con sede nel comune di Terricciola, in provincia di Pisa, nell’Alta Valdera, in prossimità della Costa degli Etruschi, in una terra incantevole, pregna di storia e di tradizioni. La famiglia è anche presente in provincia di Asti, con l’azienda “Poderi dei Bricchi Astigiani” acquistata alla fine degli anni ‘90. I terreni sono gestiti con una grande attenzione per l‘ambiente, ecosistema e biodiversità,  con un’ attenta selezione dei cloni studiati in rapporto alle condizioni pedoclimatiche.

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Grazie al suo contesto che unisce una costruzioni imponenti ad una sobria ed elegante architettura di origine romanica, crea un incontro incomparabile. L’abbazia, che aveva la sua importanza verso all’anno 1000 d.C., fu fondata dal conte Ugone alla fine dell’XI secolo e, dopo secoli di lotte e conflitti, alla fine del XV secolo passò sotto il dominio dei vescovi di Volterra. Rimase tale fino all’unità d’Italia, nel XIX secolo, passando poi nelle abili mani dei Conti Gaslini Alberti di Genova.
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Qui, dal 1939, la principale fonte economica è rimasta il vino, che negli ultimi anni ha affinato il livello e incrementato l’interesse in un’area in cui il vino di qualità ha faticato ad emergere, ma non in questo caso. La famiglia Gaslini Alberti ha opèrato un’importantissimo lavoro di ristrutturazione dei casolari, dove risedevano un tempo i contadini, per convertirli in strutture di alto livello che riuscissero a contemplare insieme la tradizione.
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tti gli spazi vantano infatti grandi confort, tutti dotati di piscina, offrendo un grande relax e una grande accoglienza in una delle più belle regioni del mondo per ogni tipo di esigenza. 
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La Badia di Morrona consta ora in circa 600 ettari di terreno, molti dei quali dedicati all’ospitalità rurale, alla crescita dei cereali, alla cura dei boschi e ad aspetti importanti dell’attività del monastero. Il vino, tuttavia,  non è per nulla di minore importanza, che ovviamente è di grande rilevanza per la proprietà e la famiglia, di fatto ci sono un totale di oltre 110 ettari di vigneti, la metà dei quali sono coltivati ​​a Sangiovese. L’abbazia è stata intelligentemente suddivisa, prima da Corrado dal Paz e poi da Giorgio Marone, in una serie di porzioni che riflettono il potenziale di qualità dei vari siti ed esposizioni.
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Logicamente, buona parte degli appezzamenti è stata adattata per la produzione del Chianti I Sodi del Paretaio,  per una quantità notevole di circa 140mila bottiglie. 
Oltre alla produzione del Sangiovese si affianca quella di circa 35mila bottiglie di “Felciaio Vermentino” di grande freschezza e mineralità. I tagli bordolesi rendono molto bene su questo terreno, come è dimostrato dalla sfaccettata e complessa N’Antia. Il vino top, tanto desiderato, è stato  completamente raggiunto da un Sangiovese rappresentativo: Vigna Alta, un esempio pieno, ampio e gustoso di uva, che indica un fattore fondamentale per questi risultati e cioè: che con la guida dei conti Gaslini e di Giorgio Marone, La Badia di Morrona, ha davanti un futuro radioso.
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