Bera

La Storia e la filosofia di Bera

Le zone di denominazione, inventate inizialmente (o almeno ufficializzate), in Francia nel 1930 sono una parte fondamentale della moderna viticoltura per tutti gli stati che ambiscono a competere nei mercati di qualità del mondo. Questo per creare un certo ordine, uno spazio dove norme e regolamenti hanno una qualche forza, invece di un completo liberi tutti. E, ugualmente importante, per eliminare frodi e falsi: quando, quasi un secolo fa, prima che entrassero in vigore i limiti delle denominazioni e le statistiche di produzione, fu stimato che il numero di bottiglie sul mercato di Chablis, probabilmente il vino più prestigioso della Francia a quel tempo, erano dieci volte la vera produzione delle vigne.

E’ anche vero, comunque, che tracciare una linea di confine crea sempre alcune ingiustizie. E’ altrettanto falso che un semplice confine, come una linea che divide un’unità amministrativa da un’altra, significhi che la cittadina X è un sito per vino di alta qualità mentre la cittadina Y non può produrre affatto vino interessante. Roddino, per esempio, nei pressi di Serralunga d’Alba, non si può dire inadatta per il Nebbiolo, anzi tutto il contrario. E Neviglie, che si trova al confine occidentale con la cittadina di Neive nel Barbaresco DOCG, non si limita in alcun modo al suo, indubbiamente eccellente, Moscato.

Qui, infatti, vengono coltivati anche Nebbiolo, Barbera e Dolcetto, e dove c’è impegno, esperienza e capacità, i vini sono spesso molto convincenti espressioni delle uve. E anche della qualità del suolo e micro-clima. Walter Bera, che ha per lungo tempo sostenuto la tesi che Neviglie fosse stata ingiustamente penalizzata dalla passata esclusione, non difende i suoi vini con le parole ma, in modo più significativo, con le sue bottiglie.

I vini di Bera

Come leader della cittadina, ha lavorato per decenni per creare un certo nome da associare alla produzione locale, e non soltanto col suo Moscato (per non parlare della selezione, regolarmente una delle migliori del Piemonte), con Barbaresco di alto livello e Barbaresco Riserva, ma anche con il suo Dolcetto, Langhe Nebbiolo, Barbera e Barbera Superiore (il pieno e speziato selezione La Lena). Ai quali è stato aggiunto un classico vino frizzante ed un’amabile, lussuosa versione da dessert del Moscato. Un’indicazione della sua cittadina e dei suoi vini.

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