Vini di Cantina Dainelli di Dario Dainelli

    Dainelli
    Ph: Luca Managlia

    Dario Dainelli ha presentato al Golden View di Firenze la sua nuova collezione di vini: poco più di 8.000 bottiglie con quattro diverse etichette d’autore.

    La storia dell’ex calciatore, oggi viticoltore a Cerreto Guidi, è nota ai più: una passione che nasce quasi per caso, come una cosa goliardica, girando di cantina in cantina insieme agli Sbronzi di Riace per creare la carta dei vini del suo ristorante a Peccioli, e che diventa poi un desiderio sempre più strutturato di produrre il proprio vino. Sette anni fa, la prima vinificazione. Esce in commercio il Re3d, Sangiovese con piccolissime percentuali di Malvasia Nera. 

    In questi anni le cose sono evolute, ed è stata decisiva la collaborazione della Cantina Dainelli con uno degli enologi più abili e rinomati in Italia: Attilio Pagli. A Dario Dainelli e ad Attilio Pagli si aggiunge anche un terzo nome, quello di Giovanni Maranghi, artista lastrigiano d’eccellenza che ha realizzato le quattro etichette d’autore della nuova collezione.

    Ph: Luca Managlia

    Arriviamo dunque ai vini.

    DAINO IN BOLLA

    Una bollicina rosata realizzata con metodo ancestrale da uve 100% Sangiovese. Nell’etichetta, il Daino (Dario Dainelli) messo “in bolla” da una livella. “Qualche bicchere di Daino in Bolla e si è più concentati, più sicolti se si è timidi” scherza Dainelli. Un’etichetta pulita, beverina e scanzonata, abbinata dallo chef Paolo Secci a capesante marinate alla griglia, asparagi, soia e miele di rosmarino.

    LA SBRONZA

    Un’ansonica dell’Isola del Giglio in parte macerata ed in parte vinificata a grappolo intero, prodotta da pochi filari che si arrampicano eroicamente su terrazzamenti a picco sul mare. Nell’etichetta i colori degli abissi, per un vino che è tripudio di salinità, freschezza e profondità. Abbinata a spaghetti di Muggine mantecati al burro di Normandia e fumetto al lemongrass.

    L’INTRUSO

    Base Sangiovese con una piccola parte di Malvasia Nera: l’intruso, visibile anche nell’etichetta di Maranghi, da equilibrio e struttura al vino. Versatile e non banale, abbinato ad una meravigliosa tartare di Fassona con fonduta di parmigiano, chiodini saltati e tuorlo d’uovo dry.

    RUDE

    Il Rude è prodotto da uve 100% Sangiovese (in parte a grappolo intero) vinificate in cocciopesto; segue un lungo affinamento in anfore di terracotta, illustrate nell’etichetta. Un vino che, a discapito del nome, è caratterizzato da tannini eleganti e ben tratteggiati, coadiuvati da una lama acida che dona profondità e lunghezza al sorso. Chiusura armonica, fruttata e balsamica. Abbinato ad un medaglione di vitello bardato con pancetta del Frittelli, agretti al burro e purè di patate.

    Ph: Luca Managlia