Cavallotto Tenuta Bricco Boschis

La Storia e la filosofia di Cavallotto Tenuta Bricco Boschis

L’ultimo quarto di secolo è stato un periodo turbolento nel Barolo: un successo trionfante nei mercati internazionali, qualcosa di inaspettato in una zona dove, fino al non lontano 1991, c’era poca differenza tra il prezzo pagato dalle case produttrici per l’uva Nebbiolo rispetto a quello del Dolcetto; poi ci fu l’emergere di un impressionante numero di nuove case, etichette e di piccoli produttori accorsi ad imbottigliare vini che una volta venivano venduti all’ingrosso ma anche un impressionante aumento complessivo nel livello di qualità.

La novità più interessante di quel periodo, comunque, fu l’ascesa di un’intera nuova scuola di produttori che contestavano i metodi enologici del passato e tentavano di imporre un modo interamente nuovo di fermentare ed invecchiare il vino. Il così detto “nuovo Barolo” diventò, infatti, un vino molto di moda e pochi tra i nuovi produttori della zona ebbero il coraggio di opporsi. Tre viticoltori, invece, non hanno mai desiderato o cercato di abbandonare il campione originale o gli iniziali metodi della propria tradizione familiare, e sono sono Alfio, Giuseppe e Laura Cavallotto di Castiglione Falletto.

Per loro, la fedeltà al passato rappresentava il meritato omaggio alle lontane generazioni di produttori coltivatori laboriosi. Aiutò, chiaramente, il fatto che la loro proprietà fosse dotata delle classiche pendenze collinari affacciate a sud-ovest (nel passato una delle loro offerte di Barolo si chiamava infatti “Collina Sudovest”) ad altitudini eccellenti. Un’attenta viticultura ed il lavoro in cantina fecero il resto, e i vini, anche per i critici ed osservatori che preferiscono un approccio più “internazionale”, hanno conquistato una crescente ammirazione nel nuovo millennio.

I vini di Cavallotto Tenuta Bricco Boschis

Barolo Bricco Boschis e le due offerte di Riserva, Vigna San Giuseppe e Vignolo, l’ultima così chiamata per un’importante figura nel passato di Castiglione Falletto, sono ovviamente i principali vini della casa, ma l’intera linea è di notevole livello: il ricco e fruttato Dolcetto Vigna Scot, un ottimo Freisa, l’ampio e generoso Barbera d’Alba Vigna del Cucolo, e, sorprendentemente, uno Chardonnay ben fatto proveniente da una delle posizioni più fresche della tenuta. Una varietà che è una vera ode alla tradizione.

[wptabs id=”9716″]