Esame Visivo Vino: Limpidezza, Trasparenza, Consistenza, Effervescenza

INDICE

Perché è importante l’analisi visiva del vino
Limpidezza del vino
Consistenza del vino
Colore del vino
Effervescenza del vino

Perché è importante l’esame visivo del vino?

Durante la degustazione la prima fase è rappresentata dall’esame visivo o analisi visiva del vino. L’esame visivo è di grande importanza perché permette di ricavare molte informazioni sul vino ancor prima di assaggiarlo. 

Dall’esame visivo del vino possiamo ottenere indizi sull’ambiente pedoclimatico (terroir), sul vitigno, sulle tecniche enologiche adottate, sulle caratteristiche organolettiche, sullo stato di evoluzione del vino e sulla presenza di eventuali difetti o alterazioni.

Queste e altre informazioni possono essere confermate o smentite durante le successive fasi di valutazione del vino. Scopri la panoramica sull’esame visivo del vino o approfondisci negli articoli dedicati al colore del vino, la limpidezza del vino, la consistenza e l’effervescenza.

Il colore del vino nell’esame visivo del vino

Durante l’esame visivo del vino viene analizzato per prima cosa il colore, genericamente distinto tra bianco, rosso, rosato e arancione.

Nell’esame visivo del vino vengono in seguito analizzate l’intensità colorante, (ovvero la quantità di pigmenti presenti nel vino) la tonalità (ovvero il tipo di pigmenti che caratterizzano il vino, influenzati dallo stato evolutivo) e la vivacità (influenzata dallo stato di salute delle uve impiegate e alla conservazione del vino, che lo renderanno più o meno vivido).

Per approfondire l’esame visivo del vino leggi l’articolo dedicato al colore del vino con terminologia AIS.

Limpidezza del vino nell’esame visivo del vino


La limpidezza del vino è un altro aspetto che si valuta nell’esame visivo del vino dipende dalla presenza e dalla quantità di particelle in sospensione. Queste particelle, di varia natura, vengono generalmente eliminate in fase di chiarifica e filtrazione: se rimangono presenti, anche in piccole quantità, il vino non risulterà limpido, ma velato e non brillante.

La limpidezza è una qualità generalmente apprezzata nell’esame visivo del vino (un vino limpido è un vino “pulito”), tuttavia una minore limpidezza non è da considerarsi un difetto. Scopri perché.

La presenza di piccoli cristalli sul fondo della bottiglia è ad esempio innocua: si tratta di precipitazioni tartariche, causate da un repentino abbassamento della temperatura.

Anche i vini rossi dai lunghi affinamento possono presentare sul fondo delle bottiglie residui polverosi dati dall’insolubilizzazione di sostanze coloranti (antociani) che diminuiscono la limpidezza nell’esame visivo del vino.

Durante l’analisi visiva del vino bisogna distinguere la limpidezza dalla trasparenza del vino. Mentre la prima dipende dalle particelle in sospensione, la trasparenza dipende dalla quantità di sostanze coloranti presenti nel vino. Maggiore sono i pigmenti del vino, minore sarà la capacità dei raggi luminosi di penetrarlo, e quindi il vino risulterà meno trasparente.

Per approfondire l’esame visivo del vino leggi l’articolo dedicato alla limpidezza e trasparenza del vino con terminologia AIS.

Consistenza del vino nell’esame visivo del vino

La consistenza del vino è legata alla densità e alla viscosità, e anch’essa viene valutata durante l’esame visivo del vino. Questa caratteristica è determinata principalmente dalla presenza di alcoli (in particolare dall’etanolo) e polialcoli (in particolare glicerolo).

Vi sono anche altri composti presenti nel vino e che lo rendono più o meno corposo, e quindi anche consistente: tra questi composti troviamo polifenoli, acidi, zuccheri, sali minerali. La maggiore o minore quantità di questi composti nel vino determina una maggiore o minore consistenza del vino riscontrabile nell’esame visivo del vino.

Come ricavare informazioni sulla consistenza del vino nell’esame visivo del vino? La consistenza viene analizzata durante l’analisi visiva del vino nella fase di mescita e rotazione del bicchiere. Durante la rotazione del bicchiere si sviluppano sulle pareti del calice degli archetti (o lacrime del vino). Più gli archetti sono fitti e regolari e scendono lentamente lungo la superficie del bicchiere, maggiore è la consistenza del vino.

Bisogna tener conto nell’esame visivo del vino che la consistenza è direttamente proporzionale al grado alcolico del vino e alla quantità di zuccheri residui. Per questo motivo generalmente i vini più consistenti e viscosi sono vini ottenuti da sovra-maturazione delle uve e quindi hanno un maggior accumulo di zuccheri.

Ne sono un esempio i vini passiti italiani, i Sauternes, i vini muffati internazionali o il Tokaji Ungherese.

Per approfondire l’esame visivo del vino leggi l’articolo dedicato alla consistenza del vino con terminologia AIS.

Effervescenza del vino nell’esame visivo del vino

Nel caso dei vini spumanti e frizzanti durante l’esame visivo del vino si valuta l’effervescenza al posto della consistenza.L’effervescenza è la presenza nel vino di anidride carbonica (CO2) formata e liberata naturalmente durante la fermentazione generando bollicine (perlage).

I vini dotati di effervescenza sono i vini spumanti, sia Metodo Classico (o Champenois) che metodo Charmat (o Martinotti), e i vini frizzanti.

La presenza di anidride carbonica in vini che non rientrano in queste categorie costituisce un difetto legato a eventuali fermentazioni indesiderate che alterano negativamente il vino nella sua interezza organolettica e quindi anche nell’esame visivo del vino.

Per analizzare l’effervescenza il vino non viene sottoposto a rotazione ma è osservato in modo statico, valutando lo sviluppo delle catenelle di bollicine di anidride carbonica. Tuttavia, la vera analisi dell’effervescenza avviene a livello gustativo e non nell’esame visivo del vino.

Le caratteristiche che definiscono l’effervescenza nell’esame visivo del vino sono: la grana delle bollicine (più grossolana o più fine), il numero di bollicine (scarso o numeroso) e la persistenza (bollicine più o meno costanti e numerose). Quest’ultima è una dote molto apprezzata nei vini spumanti metodo classico e champagne di maggior pregio.

L’anidride carbonica è capace inoltre di riflettere i raggi di luce, rendendo quindi i vini spumanti brillanti nell’esame visivo del vino.

Per approfondire l’esame visivo del vino leggi l’articolo dedicato all’effervescenza del vino con terminologia AIS.