Feudi di San Gregorio

La Storia e la filosofia di Feudi di San Gregorio

Fino agli anni ’90 le rappresentazioni dei vini della provincia di Avellino, la parte interna della Campania, alta e fresca e, non a caso, fonte di alcuni dei migliori vini del sud d’Italia, erano relativamente semplici. C’erano una serie di piccoli proprietari che coltivavano l’uva e affidavano il raccolto ad un numero limitato di aziende vinicole che lo fermentavano, ed una casa storica che dominava i mercati nazionali ed internazionali. Un’azienda che riuscì, tramite la qualità delle sue offerte, a ufficializzare che le varietà come Greco di Tufo, Fiano di Avellino ed Aglianico erano di alto livello.

Questo schema ben stabilito ed apparentemente solido, fu fissato, comunque, solo a metà degli anni ’90 quando la casa, fondata dalla famiglia Capaldo e portata avanti da un’ambiziosa, energica ed apparentemente instancabile gestione, iniziò a produrre vini in posizioni di mercato una volta dominanti.

I vini di Feudi di San Gregorio

Adesso Feudi di San Gregorio, leader da vent’anni, rimane un punto di riferimento in Campania ed in tutt’Italia. Ed i vini che lo resero famoso rimangono gli stessi: Falanghina Serrocielo, il Fiano d’Avellino Pietracalda, il Greco di Tufo Cutizzi, l’ Irpinia Bianco Campanaro, un eccellente Merlot, Pàtrimo, uno non comune in questa zona, l’Irpina Aglianico Rubrato (340,000 bottiglie!), e l’Irpinia Aglianico Serpico. E, più di tutti, due incredibili Taurasi, la grande denominazione del sud d’Italia: la bottiglia regolare e la Riserva Piano di Montevergine.

Serpico – Irpinia Aglianico DOC