Una lista delle più belle e famose etichette di vino italiano. Dai vini con etichette più moderne, a quelle antiche, le più creative, artistiche o eleganti.
Italy’s Finest Wines presenta una lista delle più belle e famose etichette di vino italiano. Dai vini con etichette più moderne, a quelle antiche, le più creative, artistiche o eleganti e quelle create e personalizzate dai produttori di vino stessi.
Se è vero che l’abito non fa il monaco, è vero anche che l’habillage in italia, ovvero l’nsieme degli ornamenti con cui viene decorata la bottiglia, non ha eguali per varietà e stili differenti al mondo. Molte etichette di vino italiane sono esteticamente molto accattivanti, alcune sono diventate iconiche, e spesso si rivelano decisive nella scelta di un vino da parte del consumatore indeciso.
Vediamo insieme alcune delle più particolari, belle e iconiche etichette dei vini italiani.
Pergole Torte – Montevertine
Impossibile non citare il Pergole Torte. Le etichette artistiche di questo vino sono realizzate da Alberto Manfredi, e rappresentano il volto di una femme fatale, affascinante e misteriosa. Dopo la sua scomparsa, e quella di Sergio Manetti, gli eredi si sono accordati per mettere su ogni nuova annata del vino un‘ opera del maestro.
Franz Haas – Petit Manseng
Da anni le etichette dell’altoatesino ed eclettico Franz hanno la paternità dell’artista Riccardo Schweizer, ora scomparso. Molto colore, stile arte moderna, grafica indubbiamente insolita, non comune per delle bottiglie di vino. Nel tempo, queste etichette hanno contribuito a costruire una identità precisa, e ancora di più una riconoscibilità dell’azienda.
Appius 2016 – San Michele Appiano
Il vino fiore all’occhiello della produzione di San Michele Appiano, dotato si una bottiglia serigrafata d’inconsueta eleganza.
Bianco Riserva ‘LR’ 2016 – Colterenzio
Un vino che scommette sul connubio tra i caratteri varietali di Sauvignon, Chardonnay e Pinot Bianco. Raffinato, poliedrico e presentato con habillage superlativo dotato di un suggestivo dipinto riflesso visibile dal retro della bottiglia.
Testamatta – Bibi Graetz 
Maggior parte delle etichette poste sulle bottiglie, sono delle vere e proprie opere d’arte pittoriche realizzate tutte personalmente realizzate da produttore di vino e pittore diplomato Bibi Graetz, (ad eccezione di Bollamatta, anch’essa bellissima, realizzata dalla figlia Rosa). In ogni bottiglia è possibile ritrovare tutta la sua passione e l’incontenibile estro.
A – Giorgio Mercandelli
L‘Etichetta “A” di Giorgio Mercandelli, come il resto della linea adotta uno stile mistico minimalista molto particolare, in questo caso giocato sul rosso e il cerchio.
Magma – Frank Cornellisen
Da Viti centenarie della vigna Barbabecchi allevate a oltre 900 metri di altitudine sui terreni vulcanici dell’Etna nasce il Magma, il cui nome è impresso con dei tratti essenziali sull’etichetta della bottiglia.
Amarone della Valpolicella – Giuseppe Quintarelli
Incofondibile l’etichetta dell’Amarone della Valpolicella di Quintarelli. Fu per gioco che Giorgio Gioco si mise a scrivere l’etichetta per i vini del Bepi, e da allora quella scritta riconoscibile e da tanti vista, commentata, ricordata, campeggia su tutte le bottiglie dell’azienda. Con la sola differenza che adattandosi ai tempi oggi la tecnologia permette di copiare la calligrafia e replicarla, mentre ai tempi era tutto fatto manualmente.
Anterivo – Nottola
Molto fantasiosa ed eloquente l’etichetta realizzata dal realizzata dal Maestro Giulio Galgani per Nottola, una delle più iconiche cantine del Nobile di Montepulciano. Si tratta di un Supertuscan molto interessante realizzando per il 50% da Sangiovese 50% da Merlot.
Verdicchio Castelli di Jesi ‘Tardivo ma non tardo’ – Santa Barbara
Il Verdicchio Castelli di Jesi di Santa Barbara è un vino che si lega alla terra e all’arte marchigiana e, non a caso, l’etichetta è stata realizzata in esclusiva per l’Azienda Santa Barbara dalla pittrice e ristoratrice Catia Uliassi che in tutte le sue opere fa emergere una forte autonomia espressiva.
Friulano – Livio Felluga
Le etichette di Livio Felluga, con la mappatura della “proprie colline”, inventate nel ’56 da Livio Felluga, hanno determinato la “geografia” del proprio vino in tutto il mondo, con un’idea di marketing antelitteram che ha origine nel semplice amore per la terra.
Capo di Stato – Loredan Gasparini
La data di nascita del Capo di Stato è fissata al 1967, quando all’Hotel Gritti di Venezia, in occasione della Biennale, viene servita a Charles De Gaulle e alla moglie una bottiglia di Rosso di Venegazzù. La coppia ne rimase entusiasta e De Gaulle elogiò pubblicamente a più riprese quel vino. Il conte, in segno di riconoscenza, fece realizzare due etichette speciali dal pittore padovano Tono Zancanaro, dedicandole ai coniugi De Gaulle. Nasceva così il Capo di Stato, un vino destinato a divenire leggenda.
