Moncaro

La Storia e la filosofia di Moncaro

Grandi cooperative vinicole che producono vino eccellente sono più comuni nel nord d’Italia che nel resto del Paese. Le ragioni sono molte: il fatto di lavorare in aree con una tradizione di qualità più lunga e solida; la maggior visibilità di cui godono; una piccola o inesistente storia di produzione di vino da blend o venduto sfuso, ecc. Le Marche, comunque, possono vantare una cooperativa che può competere con chiunque in qualsiasi parte del paese.

Non si possono infatti contestare i livelli d’eccellenza regolarmente raggiunti, e questo mentre lavorano con varie uve in tre distinte aree in cui opera la cooperativa. Tutto ciò è dovuto, non c’è altra spiegazione possibile, alla ferma e lungimirante guida e, assolutamente un fattore essenziale, alla produzione di vino ispirata di Giuliano d’Ignazi e Riccardo Cotarella. Moncaro fu fondata a Montecarotto nel 1964, acquistò la Cantina del Conero (per procurarsi una fonte di uva rossa) nel 1995, e completò il suo programma di espansione nel 1999 con l’acquisto della Cantina di Acquaviva Picena in un altro territorio ancora, eccellente per il Montepulciano. Per un totale di circa 1600 ettari, ma questi possedimenti non preoccupano Giuliano d’Ignazi, anche se questi numeri significano che ogni autunno le sue cantine sono sommerse da tonnellate d’uva che farebbero impallidire molti suoi colleghi.

I vini di Moncaro

Ma questo enologo possiede una conoscenza scientifica ed un talento indiscutibile nelle abilità organizzative, ed il lavoro in cantina procede sempre nel modo più calmo, tranquillo e composto, per quanto possibile. La parte più importante del lavoro di Moncaro consiste nella produzione di Verdicchio dei Castelli di Jesi, e ci sono molte selezioni eccezionali: Le Vele, Fondiglie, Ca’ Ruptae e, migliore di tutti, l’amabile Riserva Vigna Novali. Ma la squadra di Ignazi e Cottarella è bravissima anche quando si tratta di Montepulciano e la selezione prodotta da questa varietà, con la migliore uva rossa della costa dell’Adriatico, mostra le sue qualità e personalità in modo esemplare. I vini (Cimerio, Montescuro, Nerone, Vigneti del Parco) sono molto eleganti nell’area del Conero, più ricchi, e con più corposità ad Acquaviva. Ma ogni vigneto, ogni appezzamento di questa impeccabile cooperativa, riceve la giusta attenzione.