Montemercurio

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Montemercurio circondata da vigneti con vista su Montepulciano||

L’azienda vinicola Montemercurio di Marco Anselmi produce vini toscani molto rappresentativi, a base di Merlot ma soprattutto di Sangiovese. Non sono interessati all’internazzionalizzazione ma solo alla tradizione.

L’entrata sul mercato di nuovi produttori e nuove etichette è ovviamente un segno di buona salute, di un’immagine positiva sui mercati, di vini che piacciono e convincono, che mantengono o addirittura migliorano la propria posizione negli anni e nei decenni. Montepulciano ed il suo Vino Nobile sono esempi eccellenti di questo fenomeno: la denominazione, una volta quasi inesistente se comparata con altre parti della Toscana, ha rapidamente recuperato molto del terreno perduto dagli anni ‘80 in poi.

Montemercurio, che in breve tempo ha saputo creare una reputazione molto positiva, è un classico esempio di una delle tante storie della zona viticolturale Toscana. I primi, pochi, ettari di vigne furono piantati nei primi anni ‘60 dal nonno dell’attuale produttore Marco Anselmi, e l’uva era naturalmente usata per un consumo familiare e, forse, moderatamente venduta a livello locale, spesso non in bottiglia. Altri 7 ettari di vigne furono piantate nei primi anni del nuovo millennio, ovviamente in preparazione del lancio di un’impresa commerciale, e le prime bottiglie con etichetta apparsero con l’annata del 2007.

E, in ciò che può essere chiamato sia un colpo di fortuna che una scelta intelligente di collaboratori, il molto talentuoso giovane consulente vinicolo Emiliano Falsini fu chiamato per dare aiuto con la fermentazione e l’invecchiamento dei vini. Arrivarono sul mercato in un momento in cui l’internazionalizzazione, l’abbondante uso di uva Bordeaux nei vini e nell’invecchiamento, principalmente in barili di quercia, spesso nuovi, erano i trends dominanti.

Montemercurio, invece, scelse un approccio più moderato ed adesso, dieci anni dopo, è diventato ancora più ovvio come fosse una scelta lungimirante. C’è un po’ di Merlot, ma il focus è sul Sangiovese e sull’invecchiamento nella classica botte di quercia più larga. I risultati sono stati eccellenti, e non è una sorpresa: le vigne a 450 metri di altitudine offrono molta freschezza e l’esposizione a sud-ovest assicura molto calore. Questa è un’azienda seria, come dimostrato dal fatto che i vini vengono fatti invecchiare per un lungo periodo prima della messa in vendita: i consumatori sono sicuri che, finchè i vini non sono pronti, non vengono messi sul mercato.

 

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Denominazione: Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G.
Uve: 80% Sangiovese, 20% costituito da Barbera, Canaiolo, Montepulciano e Carmenere
Grado Alcolico: 14,5°

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