Migliori 10 Pinot Nero del Mugello (2024)

27 Settembre 2021 – Grande successo per Borgo diVino 2021, due giornate di degustazioni con 95 aziende da tutta l’Italia a Borgo San Lorenzo, presso Villa Pecori Giraldi. Oltre ai banchi di assaggio, all’interno del Festival si sono svolte due degustazioni tematiche con tema Chianti Rufina e Pinot Nero del Mugello.

Le aziende partecipanti alla degustazione del Pinot Nero del Mugello:

Borgo Macereto, Frascole, Voltumna, Terre di Giotto, Il Rio, Podere Fortuna, Baccanella, Bacco del Monte, Il Lago + un intruso dal Trentino (Maso Corno).

Pinot Nero del Mugello: Le Origini

Il Rio, pionieri del Pinot Nero del Mugello

Il Pinot Nero nel Mugello ha una storia recente, le prime vigne furono piantate nella seconda metà degli anni ’90 da Paolo Cerrini proprietario dell’azienda agricola “Il Rio”, da cui furono prodotte le prime etichette nel 1996.

Paolo Cerrini era infatti convinto che nelle zone pedemontane del Mugello, dove il clima mediterraneo verso gli appennini si fa man mano più continentale e si accentuano le escursioni termiche, il Pinot Nero potesse trovare un habitat ideale con risultati migliori del Sangiovese.

Il loro Pinot Nero nel corso degli anni diviene un punto di riferimento per molte aziende del Mugello che decidono d’intraprendere la stessa avventura, coronata nel 2012 dalla nascita dell’associazione Appennino Toscano – Vignaioli di Pinot Nero. Ad oggi si contano circa 25 ettari vitati a Pinot Nero divisi per circa una decina di produttori.

Degustazione di Pinot Nero del Mugello

La degustazione alla cieca condotta dal sommelier Massimiliano Cappelli ha posto come interrogativo la maturità enologica e la ricerca di un fil rouge nell’identità territoriale dei vini del Mugello nell’interpretazione del celebre vitigno della Borgogna.

Gli assaggi hanno evidenziato un percorso stilistico interessante sebbene in parte ancora in fieri: nel calice vini di media concentrazione, buona acidità, tannini spesso rustici, e quadri olfattivi accattivanti ma in certi casi appesantiti da eccessive note di fenoli e acidità volatili, oltre che gestioni del legno non sempre convincenti.

L’Identità del Pinot Nero del Mugello

Il sommelier Massimiliano Cappelli conduce la degustazione

È chiaro: I Pinot Nero del Mugello sono ancora lontani dall’immaginario classico del Pinot Nero longilineo, elegante, dai profumi nitidi e dai tannini setosi. Non può e non deve che essere così: Il Mugello ha sicuramente una sua vocazione, ma non ha la storicità e l’esperienza della Côte de Nuits in Borgogna, dell’Altopiano di Mazon in Alto Adige, o Willamette Valley nell’Oregon.

Quando si parla di vitigni internazionali si tende spesso a tracciare acrobatici confronti, mentre sarebbe opportuno limitarsi a individuare una propria unica e irripetibile identità a livello di Terroir. Infatti i vitigni, diventano internazionali nella misura in cui sono omologanti, mentre perdono questo stigma quando sono capaci di divenire portavoci del territorio.

Qual è il fil rouge che ad oggi contraddistingue questi vini? Nel caso dei Pinot Nero del Mugello è la sincerità: I vini nascono infatti da un approccio enologico artigianale, sincero e trasparente, con interventi minimi in cantina, nel rispetto delle sfaccettate differenze pedo-climatiche del territorio e dell’eterogenea espressione dei vini nelle differenti annate. Un elemento che in qualche modo rammenta il carattere schietto, in certi casi diretto, ma sincero e genuino delle persone del Mugello.

Tra i Pinot Nero del Mugello degustati alla cieca si stagliano inequivocabilmente le realtà di maggiore esperienza, come ‘Il Rio’ e ‘Podere Fortuna’, che presentano vini agli antipodi a livello stilistico, ma entrambi con identità definite e convincenti.

Punto di forza di queste aziende, è sicuramente il savoire-faire acquisito con l’esperienza, ma anche la maggiore età delle viti, che si traduce in una diminuzione delle rese, compensata da maggiore profondità e complessità organolettica riscontrabile nei vini.

Va tenuto presente che il Pinot Nero nel Mugello è una piccola e recente nicchia sviluppatasi principalmente negli ultimi 10 anni. Pertanto, il tempo e la pazienza saranno sicuramente un ingrediente essenziale.

Rivolgendosi ai poeti d’ispirazione Pascoliana, il critico letterario Fausto Curi scrisse che la sincerità non fosse più sufficiente, e che servisse uno sforzo ulteriore di ricerca per realizzare poesie che esprimessero valore ed eloquenza, non solo nella stanza degli autori, ma nel contesto dell’esigente panorama artistico contemporaneo.

Oltre alla sincerità tra i prossimi obiettivi sarebbe interessante registrare anche la giusta dose di ambizione necessaria per elevare questi vini alla stregua delle eccellenze dei vini del panorama contemporaneo internazionale.

In conclusione, un percorso ancora in divenire, ma che, se impreziosito da una sana sinergia con gli altri produttori di Pinot Nero della Toscana (Casentino, Gargagnana, Lunigiana, Prato, San Gimignano) può tracciare le basi per portare in auge in Toscana il vitigno più affascinante e amato del mondo.

Noi siamo certi che questo possa avvenire e saremo sempre vigili e curiosi di monitorarne gli sviluppi.

Punteggi Migliori Pinot Nero del Mugello:

  • Borgo Macereto 2019 – (85)
  • Baccanella 2019 – (85)
  • Monteprimo 2019 – (85)
  • Gattaia 2018 – Terre di Giotto – (87)
  • Frascole 2017 – (87)
  • Voltumna 2015 – (86)
  • Coldaia 2018 – Podere Fortuna – (89)
  • Il Rio 2018 – (89)
  • Il Lago 2017 – (85)

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