Velenosi

La Storia e la filosofia di Velenosi

In anni recenti uno dei fenomeni più interessanti ed impressionanti nella viticoltura delle Marche è stato la crescita d’importanza della provincia di Ascoli Piceno come fonte di stupefacente vino rosso. Questa regione è sempre stata più conosciuta per i suoi vini bianchi, visti gli enormi volumi di produzione di Verdicchio dei Castelli di Jesi, che sovrastano quelli delle altre denominazioni regionali e hanno dato a questo vino un ruolo dominante nei discorsi sulla viticoltura ed enologia delle Marche. 

Ma la regione può anche vantare una delle più importanti uve rosse d’Italia, sia in termini di ettari utilizzati per la sua coltivazione sia per la qualità che riesce ad ottenere: il Montepulciano. E proprio nella provincia meridionale di Ascoli Piceno vengono raggiunti i risultati migliori. Si è creata una certa confusione nella comprensione dei vini della denominazione Rosso Piceno, dovuta alla definizione del vino stesso: è il tipico caso di inadeguata legislazione, infatti il Rosso Piceno può essere prodotto molto lontano dalla provincia di Ascoli Piceno, anche nei dintorni della città di Ancona, che si trova ad oltre 100 km a nord. Un’assurdità, che ha indubbiamente penalizzato il vino. Ma Ascoli Piceno (che confina a sud con la provincia di Teramo) mostra indubbiamente una straordinaria somiglianza con queste offerte. Storicamente è la fonte dei migliori Montepulciano d’Abruzzo e delle migliori bottiglie di Rosso Piceno.

I vini di Velenosi

E tra le migliori in assoluto, quelle di Angela Velenosi, i cui sforzi nel dimostrare le virtù della sua regione adottiva (lei è di Teramo) non sono secondi a nessuno. Come dimostrato dal suo eccezionale Roggio dei Filari, classico nella sua ampiezza, forza, calore e ricchezza. Il suo Ludi, che aggiunge uva internazionale ad un Montepulciano di alto livello, è un successo egualmente significativo. Ma tutto nella linea è un buon esempio di questa varietà: il fresco e fragrante Verdicchio, le due versioni di Pecorino, sia dolce che secco, l’esemplare Lacrima di Morro d’Alba, i classici vini frizzanti. Qualità e numeri: la casa adesso coltiva qualcosa come 190 ettari di vigne e questi non sono altro che il punto di partenza di questi ottimi vini: 50 mila bottiglie di Roggio dei Filari, solo per citare un esempio.